Oltre mille ingressi e trecento studenti e studentesse di 25 istituti superiori di II grado segnano il successo della settima edizione di ITASEC, la principale conferenza italiana di sicurezza informatica, organizzata dal Cybersecurity National Lab del CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica).
L’evento, che si è tenuto alla Fiera del Levante di Bari dal 2 al 5 maggio, ha potuto contare sulla presenza di decine di esperti di caratura internazionale, rappresentanti delle istituzioni e decisori politici, che hanno contribuito a rendere ITASEC23 uno dei più importanti punti d’incontro tra il mondo dell’accademia, dell’industria e della pubblica amministrazione per quanto riguarda la cybersecurity, driver di sviluppo dell’economia nazionale e strumento indispensabile a protezione degli asset strategici dell’Italia.
Tra gli oltre 60 relatori che hanno accolto l’invito del Lab, anche il prefetto Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), che ha tenuto un keynote speech sul futuro della disciplina in materia di cybersicurezza e sull’esigenza di impiegare ogni risorsa disponibile in modo virtuoso per garantire all’Italia un ruolo di primo piano nella difesa del perimetro informatico europeo: “Dobbiamo utilizzare tutti i fondi disponibili per incrementare il tasso di indipendenza produttiva e tecnologica del Paese: si tratta di una priorità necessaria a rafforzare il perimetro cibernetico dell’Italia, che è un tassello fondamentale della sicurezza europea”, ha dichiarato.
Durante il convegno sono intervenuti anche Ginevra Cerrina Feroni, vice presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, Guido Scorza, membro del Consiglio dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, Nunzia Ciardi, vicedirettrice Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Paolo Trevisan, CTIO del Polo Strategico Nazionale. A questi si affiancano gli interventi più scientifici, affidati a personalità riconosciute internazionalmente nel mondo della ricerca tra le quali la professoressa Elisa Bertino (Purdue University, USA) e V.S. Subrahmanian (Northwestern University, USA). Alla parte scientifica si aggiunge il sostegno dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, che ha permesso l’organizzazione di due workshop dedicati al mondo dell’informazione, dalla protezione delle fonti alla raccolta di dati e informazioni, introdotti dal presidente dell’Odg Puglia, Piero Ricci.
L’evento, che vanta la media partnership di Cybersecurity Italia, ha inoltre costituito un’occasione di confronto unica nel panorama italiano tra i rappresentanti delle aziende sponsor Platinum (Gruppo BV TECH, Deloitte, DigitalPlatforms, Spike Reply e Resolteam) che insieme agli sponsor Gold (Leonardo Company e Huawei) e Silver (Eni, Exprivia, Hermes Bay, Lutech, NTT Data, ZTE) permettono al Cybersecurity National Lab di organizzare ITASEC in modo itinerante e quindi maggiormente capace di confrontarsi con le esigenze del territorio.
È proprio grazie a questa caratteristica che ITASEC23 ha per la prima volta potuto proporre il nuovo progetto High schools CTF Workshop: una competizione di capture the flag (una sorta di “rubabandiera” digitale) dedicata ai giovani nella quale si sono confrontati trecento studenti e studentesse provenienti da 25 scuole del Sud e Centro Italia. Centrali sono stati la formazione e l’avvicinamento dei più giovani alla sicurezza informatica, un ambito che sarà sempre più centrale nel futuro della nostra società. Alla premiazione, che si è svolta alla fine della gara, ha partecipato anche Paolo Atzeni, direttore per lo sviluppo di capacità e competenze dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).
“Siamo grati del caloroso entusiasmo con cui tutti i partecipanti hanno vissuto questa edizione di ITASEC23” ha commentato Paolo Prinetto, direttore del Cybersecurity National Lab: “Dopo ben sette edizioni, ITASEC si conferma quale luogo privilegiato dove far confluire mondi apparentemente così diversi, per favorire il confronto e stringere nuovi legami: per la prima volta quest’anno, oltre a industria, accademia e pubblica amministrazione, si aggiunge anche quello delle scuole, degli studenti e studentesse che nella sicurezza informatica oggi vedono una passione o una possibile strada. Noi, in loro, vediamo il futuro di ogni progetto, strategia e ambizione, e continueremo a investire affinché il sistema industriale ed economico italiano diventi sempre più attrattivo, in modo che sempre più giovani talenti possano ambire a un pieno sviluppo senza dover guardare all’estero”.